Raduno sotto la pioggia

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  1. Drizzt 89
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    Akiko Uchiha osservava distrattamente il panorama cupo visibile attraverso gli spessi vetri della finestra di uno dei livelli superiori del palazzo dell'Hokage. Era strano che piovesse nel Paese del Fuoco in quella stagione, molto strano, poteva quasi sembrare uno strano cattivo auspicio.
    Non le andava molto a genio il piano dell'Hokage... anzi, non le andava a genio proprio per un cazzo, a dirla tutta! Lei non aveva certo bisogno di una guardia del corpo... non certo di una guardia del corpo che aveva ottenuto il titolo di Chunin da meno di ventiquattro ore! Nessuno avrebbe creduto a quella pagliacciata. Quella storia non stava andando secondo i piani e Akiko si prese qualche attimo per chiedersi se, magari, non avesse sbagliato qualcosa con l'Hokage... ma no, era fuori discussione.
    La donna Uchiha alzò lo sgurdo verso il soffitto mentre un picccolo dubbio andava a stuzzicarle un parte più o meno recondita della sua mente: possibile che Shin fosse così forte? No, impossibile, categoricamente! Nessuno lo era! Eppure aveva preso quella stupida decisione di affiancarle un ragazzino... si ripromise di indagare a fondo sulle capacità dell'Hokage, una volta che quella storia fosse definitivamente conclusa.

    "Aki-chan..." la voce esitante della sua guardia del corpo le giunse da pochi metri alle sue spalle.

    La prima reazione che le sovvenne fu quella di incenerire all'istante quell'insolente ragazzo ma, per sua fortuna, la suadente donna riuscì a trattenere lo stimolo rendendosi conto di aver permesso al ragazzo di chiamarla in quel mondo il giorno prima, quando era ancora di buon'umore... quando i suoi piani non erano ancora stati stravolti.
    Con un grande sforzo della sua volontà, Akiko si voltò sistemandosi il kimono sulle spalle e si sciolse in un conturbante sorriso mentre appoggiava i suoi occhi scuri su Omoi Hashimoto.

    "Dimmi tutto, caro Omoi" disse poi modulando la voce in modo da farla divenire soffice e calda.

    "Ho richiamato nell'ingresso le persone che reputo degne di partecipare alla missione, dovrebbero arrivare nel giro di poco tempo" spiegò il ragazzo facendo un lieve sorriso.

    Oh, Akiko sperava veramente che fossero degni. Dovevano sembrare delle guardie del corpo, non degli stupidi cagnolini portati a passeggio! Se veramente il piano proposto da Omoi voleva andare a buon fine, tutti loro dovevano sembrare un potente e pericoloso gruppo di guerrieri per sconfiggere il quale i paesi nemici avrebbero dovuto inviare i più forti tra di loro! Soltanto uccidendo tutti i ninja più forti dei loro nemici, quella missione si sarebbe potuta definire un successo! In caso contrario, sarebbero tornati a Konoha con la testa di alcuni piccoli Chunin e senza un vero trofeo tra le mani.

    "Scendiamo, allora" rispose la donna Uchiha con un sorriso "Attenderemo il resto della mia scorta nel salone"

    La donna oltrepassò Omoi con un fruscio del suo Kimono rosso e s'incamminò silenziosa verso le scale.
    Omoi Hashimoto, e Shin Takamatsu anche, avrebbe fatto bene a pregare che la sua idea si rivelasse un successo, altrimenti gli unici a morire non sarebbero stati i loro nemici... nella foga della battaglia, tutto può succedere.
    Ogni giocatore di Konoha ha ricevuto una convocazione per una missione speciale ed è richiesto al palazzo dell'Hokage.
    Evento libero accessibile ai Ninja di Konoha, chiunque è libero di postare per partecipare.
     
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    *Era una piovosa giornata a Konoha, un po' insolito per questo periodo dell'anno.. Poco dopo essermi svegliato mi venne recapitata una lettera riguardante una convocazione da parte dell'Hokage in persona.. Ero su di giri, non per lui tuttavia. Sapevo che accanto all'Hokage figurava una donna, Akiko Uchiha, un uchiha proprio come me. I suoi poteri mi entusiasmavano a tal punto che fu proprio questo a spingermi a diventare un ninja e ad intraprendere l'accademia di Konoha. Oggi iniziava la mia storia, se sarei diventato un grande ninja dipendeva solo da me.*

    [ Una convocazione dall'hokage.. nemmeno il tempo di diventare ninja.. Ci sarò.. ]

    *Presi il mio equipaggiamento e mi diressi immediatamente all'accademia ninja. La pioggia continuava a battere come scandita da un perfetto ticchettio di un orologio, mi piaceva la pioggia.. Mentre dirigevo i miei primi passi verso la probabile prima missione mi chiedevo cosa ci fosse di così urgente da addirittura convocare i ninja uno per uno. Ero giunto a questa conclusione per il semplice motivo che non potevo essere l'unico ninja convocato, soprattutto per il fatto che ancora non avevo svolto la minima missione; una convocazione sembrava qualcosa di più serio di una semplice missione..*

    [ Sono quasi arrivato.. Di una cosa sono certo, per ora posso servire solamente come pedina, qualsiasi essa sia la missione, anche una banale livello D.. Non conosco tecniche appropriate.. Non voglio sottovalutarmi ma di certo è ben lungi da me il sopravvalutarmi, devo essere obiettivo.. ]

    *Finalmente il palazzo dell'Hokage si parava davanti ai miei occhi, ancora pochi passi per raggiungere il luogo della convocazione e scoprire di cosa si trattasse.. Controllai per sicurezza se avevo preso tutto.. Nella mia sacca portaoggetti c'erano il monocolo fotografico, che mi sarebbe potuto tornare utile in caso di azioni di spionaggio; e il respiratore, utile sia in caso di possibili avvelenamenti sia per eventuali, ma improbabili, immersioni.. Sulla mia gamba sinistra il fido portakunai con all'interno 10 kunai.. Era poco, ma era tutto ciò che avevo per ora..*

    [ Sono arrivato.. C'è già Akiko con un.. Ragazzino?! Beh, vabbè.. Meglio presentarsi.. ]

    << Mac Uchiha.. Sono stato convocato.. >>

    *La frase venne detta con un tono alquanto serio.. Sapevo della fama di Akiko, ma non ne ero intimorito, anzi.. Ero completamente affascinato da così tanto potere e volevo ottenerlo, volevo ottenerne più di chiunque altro.. Desideri sbagliati? E perchè mai? In fondo i ninja sono anche questo.. Potere smisurato.. E io non avrei mai potuto accettare di essere secondo a qualcuno.. Nonostante poi fossi convinto del fatto che attualmente ero meno di zero.. Ma ciò non mi avrebbe fermato..*

    [ Vediamo per cosa ci hanno convocato.. ]

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  3. Mãdara.
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    *Troppo tempo era passato dall'ultima volta che avevo partecipato attivamente ad una missione. Ero un genin di Konoha, eppure, non c'era molto da fare, la vita procedeva tranquillamente sia dentro che fuori al villaggio e nessuna minaccia incombeva sugli abitanti. Quella mattina, però, qualcosa stravolse la routine della vita quotidiana. Come sempre appena sveglio mangiai una porzione di ryokan, mi sistemai, rinfrescai il corpo ed uscii di casa. Pensavo di fare come al solito, una visita al palazzo, ascoltare qualche ordine e svolgere con superficialità l'incarico che m'avrebbero assegnato. Raccogliere qualche pianta, sorvegliare un gingillo al tempio, niente di così impegnativo. Mi apprestai a scendere le scale che davano al cortile quando gettando il solito sguardo sulla buca quasi sempre vacante notai una lettera. Con molto stupore afferrai la carta e la parai avanti agli occhi*

    "Convocazione al palazzo dell'Hokage"


    *Ero stupefatto, forse infastidito, qualcosa stava disturbando la mia quiete, la mia routine. Da quel momento sarei entrato in crisi, qualcuno intendeva farmi lavorare seriamente, una convocazione non te la spediscono di certo per farti andare a cercare erba medica. Per questo tornai indietro recuperai qualche arma in più ed uscii nuovamente.*

    "Che seccatura"


    *Probabilmente quelli che mi conoscevano stavano già programmando la prossima giocata d'azzardo sul fatto che avessi esclamato così tante parole. Parlavo più a me stesso che agli altri, il suono della mia voce era sconosciuto alla maggior parte del vicinato. Lentamente m'incamminai verso il palazzo, avrei trovato sicuramente una bolgia, sarei stato l'ultimo ad aprire quella porta, tutti mi avrebbero notato. Stavo pian piano optando per l'idea di entrare dalla finestra o di tornare indietro addirittura, ma la curiosità finì per portarmi fin dentro il palazzo del più alto esponente del villaggio della foglia. Alla fine entrai dalla porta principale, non c'era molta gente, ma quanto bastava per provocarmi irritazione. Quando i presenti incrociarono il mio sguardo annuii in segno di saluto poi mi poggiai al muro, incrociai le braccia e piegai leggermente il ginocchio destro.*
     
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    *Giornata molto scura a Konoha. Mi ero messo li, ad osservare la moltitudine di gocce che dal cielo scendevano sul terreno, schiantandosi su esso e sfaldandosi. Mi piaceva stare sotto il portico di casa rannicchiato ad osservare come la natura si dimenava in quella fredda giornata. I miei insetti sembravano fremere come se sapessero qualcosa. Forse anche a loro piaceva l'acqua. La pioggia è fantastica ma loro si bagnerebbero sotto d essa ma forse poteva anche diventare un elemento a favore. Certo ero solo un genin affetto da apatia che nascondeva i propri occhi dietro a degli occhiali da sole persino in una giornata cupa come quella.*

    [Mi sto annoiando...mio padre è in missione ed io mi sto annoiando. Ma cosa hanno i miei amici?]

    *Gli insetti fremevano sempre di più, sembravano agitati ma non riuscivo a capire perché. Stavo diventando nervoso a sentirli agitarsi così nel mio corpo. Non è certo divertente sentirli muovere sotto la mia pelle come se nulla fosse. Certo il solletico non mi faceva ridere ma ecco che qualcosa attirò la mia attenzione. Un messaggio mi fu recapitato da quello che doveva essere un mio superiore. Non capivo cosa ci trovavano ad indossare un ridicolo cappuccio quando la pioggia non aveva mai ammazzato nessuno anzi, l'odore della stessa era inebriante. Sarà forse per la mia affinità a tale elemento? Forse. Lessi il messaggio di convocazione al palazzo dell'Hokage. Finalmente una missione o così almeno speravo. Ero Genin da poco e certo non avevo ancora fatto nulla di male. Detto questo mi incamminai in direzione del palazzo dello stesso. Con me avevo tutto l'inventario in mio possesso. Gli occhiali mi si bagnavano sotto quella pioggia così come i vestiti. Quando finalmente arrivai al palazzo, mi feci indicare la stanza giusta ed una volta entrato notai quattro persone. Notai per primo il ragazzo appoggiato al muro. Non salutai. Poi rivolsi lo sguardo verso un ragazzo poco più avanti. Lo fissai. Intensamente. Ovviamente non sapevo si chiamasse Mac tuttavia non mi fidavo di nessuno di loro. Poi rivolsi lo sguardo ad un ragazzo che affiancava una ninja. Mai vista prima mi sembrava molto forte e la fissai per alcuni minuti. La mia apatia forse li offendeva? Certo non mi interessava, ero così punto e basta.*

    "Shinici Aburame...piacere..."

    *Non mi aspettavo certo un applauso quindi distolsi lo sguardo e mi accostai al ragazzo uchiha, in attesa di istruzioni. Che brutto odore in quella stanza e quella ragazza mi incuteva timore. Avevo un brutto presentimento ma cercai di scacciarlo a tutti i costi, dal momento che era solo una inutile distrazione.*

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  5. Drizzt 89
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    Ah... quindi erano quelli i valorosi ninja che lo scaltro Omoi aveva personalmente selezionato dopo attente analisi. Per un momento Akiko fu sul punto di mettersi a piangere... per poi ricordarsi che quelli altri non erano che una mera facciata, una semplice esca per attirare i pesci più grossi nella loro trappola.
    La donna Uchiha sorrise lievemente mentre, uno per uno, i tre ragazzi si presentavano al suo cospetto salutandola chi con più chi con meno reverenza, diede qualche istante di attenzione in più al ragazzo appartenente al suo stesso clan, il suo chakra era inconfondibile e a lei era bastato osservarlo per poter capire che quegli occhi apparentemente color nero nascondevano qualcosa di molto ma molto più pericoloso.

    "Sono tutti" disse Omoi confermando i sospetti della donna del clan Uchiha.

    Era ora di iniziare, quindi.

    "Spiega il piano, avanti" disse Akiko facendo un lieve cenno del capo verso Omoi, per poi aggiungere con tono lievemente beffardo"Dopotutto sei tu il loro caposquadra"

    Il ragazzo non disse nulla, si limitò ad annuire con sguardo fermo e a fare un lieve passo in avanti affiancandosi a lei; qualcuno, guardando quella scena dall'esterno, avrebbe quasi potuto pensare che Omoi fosse un suo pari... simpatica scenetta, molto simpatica.

    "Il mio nome è Hashimoto Omoi" esordì il ragazzo con tono deciso "Come Chunin dell'esercito del Paese del Fuoco, oggi vi ho convocati qui in qualità di vostro caposquadra per condurvi in una missione pericolosa ma di importanza strategica fondamentale per i progetti del paese"

    Per lo meno era abbastanza bravo nel parlare. Akiko si lasciò sfuggire l'ombra di un sorriso compiaciuto.

    "La donna qui accanto a me è Akiko Uchiha, non c'è bisogno che ve la presenti" continuò il ragazzo "La nostra missione è proteggere questa donna formando la sua scorta e accompagnandola fino ai confini con il Paese della Terra" Omoi si prese un attimo di pausa prima di continuare "Akiko Uchiha deve svolgere un importante compito in quel luogo e il nostro compito sarà proteggerla da ogni avversità che si parerà dinanzi a noi finché lei non avrà compiuto ciò che dovrà fare"

    Akiko spalancò per qualche istante gli occhi, poi non riuscì a non trattenere un sorriso compiaciuto e colmo di insperata soddisfazione. Stava tenendo quei ragazzi all'oscuro di ciò che il loro compito prevedeva veramente! Notevole... veramente notevole, sarebbero tutti stati molto più motivati non sapendo di essere delle semplici esche per il nemico.

    "Il compito è arduo... se la notizia del viaggio di Akiko dovesse trapelare tra i nostri nemici, sicuramente rischieremmo di venire attaccati da cospicue forze avversarie. Per questo vi è richiesta la massima segretezza!" Omoi concluse il suo discorso con una semplice e banale domanda "Avete qualcosa da chiedere prima di iniziare?"
     
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    *Erano arrivati altri due ninja di Konoha, il primo si presentò con un semplice saluto fatto con un cenno del capo, molto furbo. Si appoggiò al muro in attesa di istruzioni. Il secondo disse apertamente nome e cognome, shinichi aburame. Un aburame, controllo sugli insetti e buona strategia. Lui si mise vicino a me, loro non potevano aver sentito il mio nome essendo arrivati dopo di me. All'arrivo di Shinichi il chunin accanto ad Akiko prese parola, iniziò a parlare della missione.*

    [ Hashimoto Omoi.. Chunin della foglia e molto vicino ad Akiko.. Deve condurci in una pericolosa missione, faremo da scorta ad Akiko? ahahah!! Sicuramente gli serve! Arriveremo ai confini con il paese della terra e da lì deve svolgere un compito importante.. Chiaramente non ci è dato saperlo.. E cosa ancora più ovvia è richiesta la massima segretezza in modo che non ci capitino attacchi da parte di forze nemiche.. Akiko è sicuramente una ragazza povera e indifesa.. ]

    *Alla fine del suo brevissimo briefing di missione ci chiese se avessimo qualcosa da chiedere prima di iniziare.. Non dissi nulla ma sussurrai una semplicissima frase al genin più vicino a me, Shinichi Aburame, stando ben attento che gli altri non sentissero e coprendomi la bocca con una mano in modo da non far leggere il labiale.. Dalla sua reazione avrei potuto comprendere alcune cose che mi sarebbero potute tornare utili in futuro..*

    < I pedoni per primi >

    *Dopodiche parlai ad alta voce al chunin della foglia, Hashimoto Omoi.. Gli avrei chiaramente detto che non avevo nulla da obiettare, anche se il tono avrebbe lasciato trapelare una leggera ironia, come a dire: " Andiamo, veramente credete che tre genin possano essere la protezione di Akiko?" *

    << Ovviamente non abbiamo nulla da chiedere.. >>

    *La missione stava per iniziare e di certo se fossimo stati attaccati da avversari all'altezza di Akiko noi saremmo solamente serviti come vittime sacrificali così da permettere alla donna Uchiha di attuare il suo proposito.. Avevamo il potenziale di rallentare il nemico giusto per il tempo necessario ad ucciderci.. Chi la pensava diversamente avrebbe commesso un grosso errore..*

    [ Forza andiamo.. ]

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    *Fissavo il volto di ogni persona presente in quella stanza, stavo cercando di capire qualcosa, di captare un segnale che mi facesse intuire qualche elemento in più sugli aspetti della loro personalità. Questo lavoro venne interrotto dall'arrivo di un'altro ninja che con un fare abbastanza comune nella mia ottica ma insolito dal punto di vista altrui si presentò. Un nome ed un cognome per capire esattamente le caratteristiche della persona che avevo difronte. Un guerriero della famiglia Aburame, molto nota per quegli esseri viscidi che introducono nel loro corpo.*

    "Aburame, controllo degli insetti, è già un buon indizio."


    *Quando il ragazzo si stabilizzò i presenti riportarono la loro attenzione verso i due ninja di grado superiore che ci avevano convocati. Iniziarono a discutere tra loro, poi finalmente decisero di rivolgersi a noi. Farfugliarono qualcosa a riguardo di un servizio scorta che avremmo dovuto effettuare su Akiko Uchiha, l'unica donna presente in stanza e chiaro esponente del tanto famoso clan del villaggio. Avremmo dovuto assicurarci che sarebbe arrivata integra al Paese della Terra, proteggendola da eventuali attacchi nemici. Lanciai subito una rapida occhiata verso gli altri compagni di squadra, mentre riflettevo sul fatto che un ninja di quel calibro avrebbe fatto ben volentieri a meno di tre fastidiosi genin tra i piedi. Mi balzò l'idea che potesse esserci qualcosa sotto, ma ormai ero lì e non potevo sicuramente tornarmene indietro. Speravo almeno in una cospicua ricompensa in denaro, dato che erano periodi bui per le mie tasche. Alla richiesta di domande da parte nostra risposi scuotendo il capo, poi osservai l'andamento dei fatti sperando di partire il prima possibile, sia per terminare l'incarico, sia per scoprire cosa sarebbe successo fuori da quelle mura.*
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    *Ormai eravamo arrivati tutti altrimenti non avrebbero iniziato ad ascoltare la nostra cantilena di morte. Si perché le parole che sarebbero seguite erano niente meno che il discorso da scrivere sulle nostre lapidi. I due davanti a noi? Una era molto conosciuta da tutti i ninja di Konoha ed era niente meno dell'attuale membro più potente del famosissimo clan Uchiha, Akiko Uchiha. L'altro individuo non lo conoscevo affatto ma se era un chunin era quanto meno in grado di parlare alla gente. O almeno così credevo. Ciò che avrei ascoltato dopo mi avrebbe fatto accapponare la pelle anche se non lo avrei mai potuto dar da vedere il che forse era un vantaggio. Il giovane chunin iniziò, quindi, il discorso presentandosi come un membro dell'esercito del paese del fuoco. Quanta presunzione, esercito, mi faceva ridere, per poi continuare col dirci che la missione che avremmo eseguito era sia di importanza vitale che pericolosissima.*

    [Cominciamo bene] - Pensai

    *Continuò col presentare la ragazza. Certo si presentava da sola con quell'aria di strafottenza. Noi avremmo dovuto proteggerla nel suo pellegrinaggio fino al confine con il paese della terra, luogo in cui avrebbe svolto la sua missione, che ovviamente noi non avremmo dovuto sapere, e proteggerla da chiunque le impedisca di compierla. Ma si certamente, Akiko Uchiha aveva bisogno necessariamente della presenza di ben quattro persone, di cui tre genin, per riuscire in una missione. Notai sul viso della ragazza, che non avevo mai smesso di fissare da dietro i miei occhiali da sole, un sorriso quasi famelico, sarcastico e forse persino compiaciuto di come stava tentando di imbrogliarci con le parole. Inoltre fu così furbo da chiederci la massima segretezza. Il ragazzo al mio fianco mi sussurrò qualcosa. A quanto pare non ero l'unico a pensare che eravamo carne da macello. Mi passai la mano sulla bocca e gli risposi.*

    'Concordo' - Gli dissi per poi voler fare qualche domanda al caposquadra.

    "Scusi signor Omoi, avrei qualche domanda. La prima è...come mai potremmo rivelare qualcosa dal momento che abbiamo appena saputo della missione e che siamo in vostra presenza? Siamo solo dei genin, come mai potremmo? A proposito, l'ultima domanda, giusto per capire se ho compreso la questione. Noi tre più lei, dovremmo proteggere l'unica, forse, ragione per la quale Konoha non è ancora stata presa d'assalto...giusto? Bhe è un onore per me far parte di questa missione, quando partiamo? Ovviamente sono domande retoriche."

    *Ovviamente il mio tono poteva farla sembrare una domanda sarcastica ed in effetti lo era. Me lo diceva sempre mio padre che la cosa in cui più eccellevo era il mio sarcasmo apatico. Mio padre, anche lui era in missione chissà dove e forse non sarei mai tornato da questa missione suicida per rivederlo.*

    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: sarcastico ed un po' spaventato
     
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  9. Drizzt 89
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    Il sorriso di Akiko si accentuò lievemente mentre ascoltava le domande di quello che sembrava essere un giovane esponente del rinomato clan Aburame; lanciò una sottile occhiata ad Omoi: quel ragazzo si sarebbe reso conto che comandare non era certo facile come probabilmente pensava. Le persone non sono marionette pronte a farsi muovere a piacimento... o, almeno, non nascono in quel modo ma esistono vari modi per renderle tali, uno di questi era la paura e un altro era il potere. Fai in modo che le persone ti temano e faranno tutto ciò che ordinerai loro di fare... allo stesso modo, fai in modo di avere abbasanza potere e potrai far fare ciò che vorrai alle persone. Tutti insegnamenti che Akiko aveva appreso da suo padre e che non aveva esitato a mettere in campo per arrivare a ciò che desiderava.
    E c'era vicina per un soffio.

    "La venerabile Akiko Uchiha non è tenuta ad usare le sue incredibili doti durante il viaggio" Omoi incespicò su un paio di parole, Akiko sorrise "Starà a noi fare in modo che lei conservi le forze fino al momento in cui lei riterrà opportuno. E' a questo che serviamo"

    Omoi fece qualche passo in avanti avvicinandosi al trio di Genin che aveva di fronte e squadrandoli con volto inespressivo.

    "Ci sono molti modi per inviare delle informazioni in qualsiasi momento... voi Aburame, con i vostri insetti, dovreste saperlo bene. Vi ho dato la possibilità di fare delle domande per permettervi di comprendere meglio il vostro ruolo, non per permettervi di sollevare dubbi non detti. Se avete qualcosa da dire ditelo apertamente"

    Oh, si vedeva chiaramente! Il ragazzo era stato colpito nell'orgoglio nel rendersi conto che non tutti si erano bevuti il suo bel discorso tanto pieno di orpelli quanto traballante e poco credibile. Era divertente osservare quel piccolo teatrino che si svolgeva davanti ai suoi occhi e, in quel momento, Akiko rivalutò ciò che stava succedendo: probabilmente si sarebbe divertita un mondo!

    "Se non ci sono altre curiosità, siete congedati. Il ritrovo è tra tre ore davanti ai cancelli Nord del villaggio. Siate puntuali"

    Omoi concluse il suo discorso voltando le spalle a quelli che solo fino a poche ore prima erano stati suoi pari.
    No, probabilmente i rapporti nella scala gerarchica durante quella scampagnata non sarebbero stati molto lieti.
    Oh, ci sarebbe stato da ridere e da divertirsi veramente un mondo!
     
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    [ "La venerabile Akiko Uchiha non è tenuta ad usare le sue incredibili doti durante il viaggio.. Starà a noi fare in modo che lei conservi le forze fino al momento in cui lei riterrà opportuno.. E' a questo che serviamo.." Ma chi cavolo crede di essere?! Non lo sopporto.. ]

    *La risposta da parte del chunin non tardò ad arrivare, mise subito in chiaro che quella non sarebbe stata una passeggiata.. Se non altro per la tensione che avevano creato.. Akiko non avrebbe impegnato i suoi poteri.. La venerabile Akiko? Ma per favore! Facevano gli spavaldi quelli di Konoha per il solo motivo che Akiko aveva deciso di stare dalla loro.. Ma se la situazione fosse cambiata sarebbero stati i primi con la coda tra le gambe, non mi sentivo parte di questo villaggio, ma ci ero nato e per il momento me lo dovevo far andare a genio.. L'appuntamento era tra tre ore e non avevo nulla da fare, probabilmente me ne sarei tornato a casa.*

    [ Ma guarda il potente chunin che si para dietro Akiko! Assurdo! Appena ne avrò l'occasione lo farò fuori.. Mi ha già seccato abbastanza, odio i tipi come lui.. Li odio! ]

    << ... >>

    *Feci un leggero e impertcettibile ghigno ad Akiko, aveva un potere immenso ma non per questo avrei dovuto avere paura di lei.. Dopodichè salutai con il capo gli altri compagni di missione e poi uscendo dalla porta principale mi diressi verso casa mia con tutta tranquillità.. Non riuscivo a digerire le parole dette da quel ragazzo, un chunin non dovrebbe comportarsi così con i suoi subalterni, ma del resto eravamo a Konoha e non mi potevo aspettare ricami e caramelle sui discorsi dei superiori.. Se solo avessi avuto più potere.. Ma presto o tardi lo avrei ottenuto.. Presto o tardi..*

    [ Devo andarmene da Konoha non appena ho la possibilità.. Senza dimenticarmi di uccidere il dannato Omoi.. Diventerei un Mukenin in tal modo, ma chissenefrega! Questa è la mia seconda missione e già non sopporto più di essere comandato da un branco di idioti tenuti in vita dalla speranza che Akiko mantenga i suoi poteri per proteggere con la paura Konoha.. Non hanno pensato minimamente al fatto che Akiko potrebbe andare via? Ne ha i poteri.. Potrebbe scatenare il nove code proprio in questo istante.. Hanno paura.. Hanno tutti una paura smisurata di Akiko.. Se solo avessi più potere! Accidenti!! ]

    *Ero vistosamente nervoso mentre camminavo per le vie di Konoha, avrei preso a pugni il primo passante, ma per loro fortuna pioveva e non c'era praticamente nessuno per le strade.. Non mi stavo minimamente curando del fatto che qualcuno potesse seguirmi, d'altronde perchè avrebbe dovuto seguirmi qualcuno? Ero praticamente in cammino da un paio di ore, giravo senza meta per Konoha pensando e ripensando al modo in cui avrei potuto ottenere più potere.. I miei occhi non erano ancora attivi e non sapevo quando avrei ottenuto lo Sharingan, rinomata innata del clan Uchiha.. Non sapevo quando avrei aumentato le mie doti di ninja e non sapevo quando finalmente me ne sarei potuto andare da Konoha.. Dovevo escogitare qualcosa..*

    [ Sono quasi passate tre ore.. Andiamo all'appuntamento.. Dannato Omoi! ]

    *Mancavano circa 15 minuti all'orario stabilito per l'appuntamento, quindi mi diressi verso i cancelli nord del villaggio della foglia.. Mentre mi dirigevo verso i cancelli maneggiavo freneticamente un kunai con la mano destra facendo alcuni giochetti, ma in maniera del tutto nervosa.. Finalmente arrivai al punto prestabilito..*

    [ Omoi.. Dannato Omoi!! ]

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  11. Mãdara.
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    *La domanda dell'Aburame fu accolta con apparente nervosismo dal chunin nostro caposquadra. Probabilmente non poteva rispondere alla lettera alle richieste effettuategli, forse perché non ne sapeva la risposta o forse perché eravamo noi a non poterne venire a conoscenza. Cercò rapidamente di liquidarci ed a quanto pareva ci stava riuscendo. Il primo ninja abbandonò la sala, sembrava turbato, infastidito, come se volesse fare a pezzi qualcosa. Ero sicuro che l'avrei trovato all'uscita del palazzo a prendere a pugni qualche studente d'accademia. Diedi una rapida occhiata ad ogni individuo rimasto in sala, scollai il piede dal muro, allungai le braccia lungo il corpo ed iniziai a passeggiare verso la porta. Alzai la mano destra, formando tra braccio ed avambraccio un angolo di novanta gradi, in segno di saluto, poi mi lasciai tutto alle spalle. Percorsi il lungo corridoio che portava alle scale, mentre mi guardavo indietro ad intervalli, per cercare di capire se anche l'altro ragazzo sarebbe uscito. Forse reagì male e diede di brutto contro Omoi, forse uscì poco dopo, questo non potevo saperlo. Scesi le scale e lasciai il palazzo dell'Hokage. Avevo tre ore di tempo, mi sarei duvuto pur impegnare in qualche modo. Feci quattro passi lungo il corso di Konoha, quello principale, dove tutte le attività commerciali fiorenti sfoggiavano i loro meravigliosi prodotti. Arrivai presso la bottega di Kakarimi, presi qualche snack e continuai la passeggiata.*

    "Dobbiamo arrivare al Paese della Terra, proteggere quella donna e permettergli di compiere il suo dovere. Tre genin guidati da un chunin, Omoi. Spero solo che non ci siano interferenze, sia esterne che interne."


    *Già. Interferenze interne ed esterne. Speravo che nessuno ci avrebbe assaliti, così potevamo tornarcene il prima possibile ed avrei anche acchiappato il malloppo senza sporcarmi troppo le mani, ma ciò che maggiormente mi faceva riflettere era il fatto che non scorreva buon sangue apparentemente tra il nostro capo squadra ed i due ragazzi miei compagni, soprattutto verso il tipo che per primo era uscito dalla stanza. Mentre riflettevo sui vari scenari possibili erano già passate tre ore. Fortunatamente non ero assai distante dal luogo di ritrovo, perciò impiegai cinque minuti a raggiungerlo. Sul luogo già era presente un mio compagno di squadra. Annuii in segno di saluto, poi mi voltai ed attesi l'arrivo degli altri.*
     
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    E' evidente che voi ... non sapete con chi avete a che fare !

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    *A quanto pare avevo colto nel segno. Non ci era stato detto tutto e ci si stava dando la possibilità di essere incolpati alla fine della missione. Si perché era palese che la missione non era segreta. Si prevedeva un attacco e se vi fossero stati dei sopravvissuti tra noi genin la colpa dell'imboscata sarebbe certamente ricaduta su di noi ed io con le mie domande e le mie abilità ro il primo da incolpare. In ogni caso osservai come Omoi era infastidito dalle mie domande ed io non lo facevo apposta. Ero troppo sincero nel fare le domande e la mia apatia sembrava una presa per i fondelli. Come temevo mi accusò di poter essere il più probabile, visto il mio clan, a spargere informazioni per gli altri. Detto il suo discorso, il caposquadra ci congedò in malo modo e compresi di essere stato troppo forte con le parole. Non ribattei. Vedevo i miei due compagni sparire dalla stanza uno dopo l'altro e decisi che quello era il momento migliore per assentarmi pure io e lasciare quei due confabulare tra di loro. Mi avvicinai alla porta e mi fermai dandogli le spalle.*

    [Che faccio, li saluto o non li saluto nel congedarmi? Bisogna essere gentili...dicono...]

    *Decisi così di voltarmi verso di loro. Li fissai. Fissai soprattutto Omoi. Semmai fossi uscito vivo da questa missione lui sarebbe stato spiato da me ed i miei famosissimi insetti. Appurata quella mia necessità feci un inchino lieve con la testa in segno di sfida e parlai con Omoi.*

    "Mi spiace, non era mia intenzione. Cercavo solo di capire come meglio organizzare la difesa della - Venerabile - Akiko e spero...spero un giorno lei mi insegni i tanti modi con cui inviare informazioni in qualsiasi momento vista la sua larga conoscenza in fondo...sono solo un genin...attenderò al cancello..."

    *Detto quello mi congedai definitivamente uscendo dall'edificio incamminandomi in direzione del cancello nord. Usai delle strade secondarie, strade piene di rifiuti, vicoletti per la precisione. Cani randagi qua e la. Mi veniva voglia di avvertire il clan Inuzuka per farli venire a recuperare e sanare ma con il loro fiuto li avrebbero anche potuti trovare da soli senza il mio aiuto. Avevo come la sensazione di essere seguito ma era sicuramente una paranoia. al mio passaggio un gatto sbucò da dentro un cassonetto d'acciaio che fece eco in tutto lo stradello. Mi avvicinai e lo raccolsi rimettendo dentro i pochi rifiuti che erano al suo interno prima che fuori uscissero. Ripresi a camminare e pensai e ripensai a mille cose.*

    [Le notizie sulla missione sono che dovremo proteggere lungo il cammino la venerabile Akiko il che prevede un qualche contrattempo il che prevede il banale fatto che le informazioni sono già state trapelate. A seconda di quando siano state trapelate il nemico sarà più o meno numeroso e quanto la strategia del nemico sia difficile da superare. Il ché può farci capire più o meno quando sono state trapelate le informazioni. Ma la domanda che dovremmo porci è...sono state trapelate delle informazioni riservate? Se solo i miei insetti fossero in grado di eseguire i miei ordini...sarebbe stato rischioso ma li avrei spiati quei due...]

    *Tre ore erano lunghe da passare camminando. Avrei anche potuto tornare a casa ma considerando che non pioveva era meglio stare all'aria aperta. Certo il cielo non era dei migliori e avrebbe anche potuto riprendere da un momento all'altro ma ecco che arrivai al portone nord e vidi la presenza dei miei due compagni. Mi avvicinai a loro e gli dissi due parole.*

    "Secondo me stanno cercando dei capri espiatori...non lo so, ho come la sensazione che ci daranno la colpa per qualsiasi cosa alla fine della missione. Forse è solo paranoia ma state attenti. Ciò che è certo è che non ci hanno detto tutto e quindi non siamo pronti a tutto...in ogni caso...non credo di aver afferrato i vostri nomi."

    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: apatico ed un po' preoccupato


    Edited by maxrimixmax - 31/12/2013, 17:13
     
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  13. Drizzt 89
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    "Comandare non è facile come credevi, vero?"

    La domanda di Akiko colse evidentemente impreparato il giovane ragazzo che si irrigidì per un istante prima di sciogliersi in un lieve sorriso controllato.

    "Diciamo che non mi sono reso la vita semplice" fu il suo unico commento.

    Oh no, proprio no. Condurre un gruppo di persone in una missione pericolosa nella quale avrebbero dovuto giocare la parte delle esche non era certo una cosa semplice; fare tutto ciò tenendo le suddette persone all'oscuro di tutto, probabilmente era tre volte più difficile del normale. Akiko non riusciva a capire se Omoi agisse per stupidità o per eccessi di coraggio. In entrambi i casi, quella sua scelta era stata molto azzardata e poteva rivelarsi molto ma molto infelice.

    "Andrò ad avvertire gli Anbu e darò il via alle nostre spie, la notizia di questa nostra piccola scampagnata sarà conosciuta da tutti i paesi ninja nel giro di qualche giorno" Akiko Uchia avvolse Omoi con uno dei suoi setosi sorrisi voluttuosi prima di allontanarsi a passi lenti dal ragazzo.

    Aveva ancora un paio di cose da sistemare prima di prepararsi per la scampagnata e non aveva alcuna intenzione di portarsi dietro quel ragazzo, avrebbe già dovuto tollerare la sua vicinanza (nonché quella di altri tre ragazzini) per chissà quanti giorni e Akiko sentiva il bisogno fisico di respirare aria pulita prima di imbarcarsi in quella fastidiosa e scomoda missione segreta.
    Eh, che cosa faticosa che era mirare a diventare il leader del mondo! Era decisamente un percorso che soltanti pochi eletti potevano anbire a percorrere: troppe cose da calcolare, troppe persone da manipolare, troppo stress. Ma, come rovescio della medaglia, ottenendo finalmente l'ambito premio, Akiko sarebbe diventare la detentrice del potere mondiale e a lei e solo a lei tutti gli essere viventi avrebbero reso conto.
    Figurandosi nella mente quell'idea, la donna Uchiha sorrise e si leccò lievemente le labbra. Ogni tanto si stupiva della sua scaltrezza, avrebbe potuto rivaleggiare in furbizia con una volpe!
    Arriverete per primi al luogo dell'appuntamento, all'inizio troverete soltanto voi tre e nessuna traccia di Omoi o di Akiko.
     
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    The Mac

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    *Il primo ad arrivare ai cancelli nord di Konoha fui io, subito dopo arrivarono anche i miei compagni di missione.. Ero assorto nei miei pensieri, feci solo un cenno ad entrambi per rispettare i saluti.. Il primo a parlare fu l'Aburame, asseriva che probabilmente saremmo stati usati come capri espiatori e che non ci avessero detto tutto. Riguardo al sua ultima frase, beh era chiaro che ci avessero tenuto all'oscuro! Ciò mi faceva ancor di più ribollire il sangue e avrei riversato il mio stato d'animo su Omoi, ormai era guerra per me!*

    [ Capri espiatori.. Certo è chiaro, siamo tre genin buoni a nulla che per ora non servono al villaggio e la nostra morte non causerebbe il minimo scalpore.. "Capita in missione", "Sono cose che succedono ai ninja", "Non avevano possibilità contro quei nemici".. Riesco già a sentire le voci dei pochi che verrebbero ai nostri funerali.. Se dovrò morire prima del compimento dei miei obiettivi, pace! Ma di certo porterò l'insopportabile caposquadra con me nella tomba.. ]

    *Shinichi Aggiunse di non aver afferrato i nostri nomi, noi sapevamo che lui era un Aburame.. Era arrivato per ultimo alla convocazione e quindi non aveva sentito il nome di tutti.. Avrei ripetuto il mio nome.. Ma c'era ancora una cosa che mi insospettiva, il terzo compagno di missione.. Non parlava mai e la cosa non mi piaceva, dovevo essere sospettoso e dovevo chiedere..*

    << Mac.. Mi chiamo Mac.. Tu invece.. Qual'è il tuo nome? E poi perchè stai sempre in silenzio? >>

    *La mia domanda era più che lecita, ci tenevano all'oscuro di tutto e non mi sembrava il caso che anche tra compagni di missione ci si tenesse all'oscuro.. Chiaramente potevano non essere della mia stessa idea ma era palese che non sopportavo la situazione.. La missione era iniziata con il piede sbagliato e con i discorsi sbagliati, era chiaro che non sarebbe potuta finire bene, non per tutti almeno..*

    [ Tardano ad arrivare.. ]

    *Eravamo arrivati nel punto di incontro della missione ed i primi eravamo noi tre genin.. Non c'era traccia di Akiko o del tanto odiato Omoi.. Ormai erano in ritardo di almeno 10 minuti, la cosa mi infastidiva e lo avrei di certo fatto notare una volta arrivati.. Ora non ci restava altro da fare che attendere Akiko Uchiha e Omoi Hashimoto..*

    Stato: Illeso
    Stato Emotivo: Nervoso e Infastidito dal ritardo
     
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  15. Mãdara.
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    *Una situazione quasi imbarazzante. Compagni di missione che avrebbero dovuto agire per proteggersi l'un l'altro, ma che dialogavano poco o nulla. Ciò traspariva nei primi attimi di quella lunga e faticosa giornata. A spezzare la quiete che s'era formata intorno a noi fu l'Aburame che appena arrivato iniziò a confidarci le sue impressioni a riguardo. Era evidente che non ci avevano detto tutto, la superficialità nello spiegare la missione fu estrema e nessuna nostra domanda avrebbe potuto spillare qualche informazione in più ad Omoi. C'erano parecchi punti oscuri sulla vicenda, stando alle parole di Shinici, ma non ebbi abbastanza tempo per rifletterci su, proprio perché l'attenzione dei presenti si spostò su di me. Fissai per qualche secondo entrambi, misi le mani nelle tasche e poi ribadii il mio nome.*

    "Takayuki, ma chiamatemi pure Taka."


    *Voleva sapere anche perché me ne stavo in silenzio. Gli avrei dovuto spiegare praticamente tutta la mia vita ed oltre a non avere voglia, a minuti avremmo avuto avanti agli occhi sia Akiko che Omoi. Mi voltai per controllare se i due erano in zona, poi mi rivolsi al ninja appartenente alla famiglia Aburamen.*

    "Le abilità della vostra famiglia sono note al villaggio. Come hai potuto constatare c'è qualcosa che ci tengono nascosti e molto probabilmente qualcuno ci ostacolerà. Quei tuoi insetti? Potrebbero aiutarci a prevenire un attacco? Magari captando presenze intorno a noi. Perché in tal caso avremo buone chance di uscirne indenni da questa storia."


    *Fu sicuramente il discorso più lungo che avevo fatto sino a quel momento e molto probabilmente non avrebbero sentito più tante parole uscire dalla mia bocca. Ma la situazione era pericolosa, sia per me che per gli altri e siccome ci trovavamo tutti e tre sulla stessa barca avremmo dovuto sfruttare tutte le opzioni possibli, per di terminare quella missione con le gambe rette.*
     
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21 replies since 19/12/2013, 22:09   267 views
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